Grande partecipazione del Piemonte alla manifestazione a Roma del 26 ottobre promossa per rivendicare la centralità dell’impresa agricola e del suo reddito.
All’appuntamento in piazza Santi Apostoli, gli agricoltori si sono presentati in migliaia, da tutta Italia.
“Il mondo dei campi è nel pieno di una crisi molto delicata -osserva il presidente regionale di Cia-Agricoltori italiani del Piemonte, Gabriele Carenini-, il rincaro delle materie prime e del gasolio sta mettendo in seria difficoltà le imprese agricole, già penalizzate da contingenze di mercato particolarmente sfavorevoli in diversi comparti agroalimentari. C’è il problema della fauna selvatica, ormai palesemente fuori controllo. Lupi e cinghiali stanno rendendo la vita e il lavoro impossibili agli allevatori in montagna. Il mercato dei prodotti agricoli è in mano ai grandi gruppi e alla Grande distribuzione organizzata. Manca l’acqua, gli invasi non sono stati fatti ed ora il surriscaldamento del clima fa paura. Vogliamo che lo Stato, le Regioni e l’Europa pongano la questione agricola sul tavolo dello sviluppo sostenibile, non solo nell’interesse della categoria agricola, ma dell’intero Paese. Senza agricoltura non ci sono ambiente, cibo e vita. Non toglieteci il futuro”.
Crisi di mercato e concorrenza estera, filiere e manodopera, aree interne e fauna selvatica, risorse idriche e consumo di suolo, ambiente e fake news sono i temi chiave che Cia-Agricoltori italiani, con in testa il suo presidente nazionale Cristiano Fini, porta in piazza, rivendicando il diritto alla salute pubblica, la difesa dei territori e la sovranità alimentare del Paese. “La notevole adesione degli agricoltori piemontesi alla protesta di Roma -conclude Carenini- è un segnale forte che deve arrivare alle orecchie dei decisori politici, perché sappiano tenerne conto”.