Contro i lupi, la prima regola è adottare la sua stessa strategia: mai mollare la presa. Così sta facendo Cia Agricoltori delle Alpi, che non perde occasione per rilanciare in ogni sede politica e istituzionale la denuncia della gravità della situazione, che è tale da mettere a rischio la permanenza di molti pastori in montagna.

Mentre nelle ultime settimane il predatore è tornato a colpire diversi allevamenti, soprattutto nelle valli del Pinerolese e del Canavese, venerdì 2 ottobre il direttore di Cia Agricoltori delle Alpi, Luigi Andreis, ha incontrato a Villar Pellice gli amministratori pubblici delle valli Pellice, Chisone, Susa e Mira per concordare nuove azioni di “sensibilizzazione” sul problema delle aggressioni alle greggi.

In particolare, si è convenuto sulla necessità di costituire una rete permanente e di redarre un documento da inviare a Governo, Regione e Città Metropolitana, con l’obiettivo di sollecitare un intervento, anche a livello legislativo, a Bruxelles, per consentire un maggior contenimento della specie.

Tutti si sono trovati d’accordo nel constatare che le semplici misure di difesa (recinzioni, cani maremmani e rimborsi insignificanti), ormai non bastano più.

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